Il marmo e gli scarti da esso derivati
Conosciamo il marmo grazie alle numerose opere d’arte che ne hanno fatto largo uso, ma sono molti altri gli usi che si possono fare con questo pregiato materiale.
Nelle lavorazioni delle pietre lapidee, nelle cave, ma soprattutto all’interno dei laboratori di trasformazione, gli scarti si riducono semplicemente a due tipi: il “cocciame” e i fanghi che derivano dalle acque di lavorazione.
Per “cocciame” si intende tutto il complesso di sfridi di materiale lapideo che derivano dal taglio di blocchi e di lastre.
Mentre i fanghi,sono scarti derivanti da segagione, molatura e lucidatura delle pietre a natura calcarea, quali sono i marmi in genere, siano essi bianchi o colorati, e i calcari compatti.
Andiamo adesso a vedere alcuni utilizzi possibili degli scarti del marmo.
1.0 Cocciame
1.1 Fanghi
La Polvere di marmo ed i suoi utilizzi principali
La polvere di marmo viene utilizzata in vari settori:
- nella produzione della carta dove rappresenta la carica e il pigmento per la patinatura, molto importante nel processo di produzione.
Le cariche e i pigmenti conferiscono alla carta un alto grado di bianco, di opacità, di lucido, garantendone così anche, un’elevata qualità di stampa a prezzi allettanti:
- nelle vernici e rivestimenti adesivi si è affermata come principale carica minerale.
La sua finezza e la sua distribuzione granulometrica permettono la copertura totale dei rivestimenti. Presenta inoltre proprietà interessanti come; l’elevata bianchezza, un basso assorbimento di olio, una facile dispersione, una bassa abrasività, un ridotto contenuto di elettroliti, un effetto di stabilizzazione del PH e buone proprietà anticorrosive e reologiche;
- nelle plastiche, viene utilizzata come modificatore minerale, migliorando notevolmente i processi e le proprietà meccaniche legate al mondo plastico;
- nelle costruzioni, in quanto grazie alle sue caratteristiche, la rendono un materiale grezzo ideale per gli usi più disparati tra cui produzione di: asfalto, ceramica, vetro, calcestruzzo, detergenti, tegole e mattoni;
- per l’ambiente, dalla desolforazione dei fumi di combustione, al trattamento delle acque potabili, alle operazioni di calcinazione del suolo di foreste e laghi, alla neutralizzazione delle piogge acide;
- nell’agricoltura è un additivo per la produzione di pesticidi e di mangimi per animali, adatto soprattutto per l’agricoltura ecocompatibile sostenibile;
- nei prodotti alimentari e farmaceutici, dove le sue proprietà chimiche, le donano una carica importante e il giusto supporto per diverse miscele. Ed anche in questo settore viene sfruttata come pigmento bianco e come coadiuvante tecnico, in processi come la raffinazione del riso, (per quanto riguarda l’ambito alimentare).
Gli scarti di marmo contro l’erosione delle spiagge
Marble Beaches è il nome di un progetto nato alcuni anni fa con l’obiettivo di risolvere il problema dell’erosione costiera toscana attraverso l’utilizzo di scarti della lavorazione del marmo apuano.
In pratica si tratta di passare dal concetto di derivato come problema a quello di derivato come potenzialità, attraverso la valorizzazione dei materiali secondari di estrazione, trasformandoli in prodotti pregiati, unici per prestazione e vantaggi ambientali ed economici.
Le azioni previste vanno nella direzione dello sviluppo sostenibile a tutto tondo: risoluzione di problemi ambientali, produzione di materiali di qualità con creazione di nuove filiere di mercato locale, recupero e valorizzazione del territorio compromesso, produzione di sabbie e ciottoli per spiagge con alto indice di sostenibilità sia per la qualità del materiale, che è carbonato di calcio puro, sia perché viene recuperato materiale che fino a ieri era considerato rifiuto da scartare.
Il progetto ha notevoli potenzialità anche dal punto di vista economico, perché la qualità del materiale (sabbie bianche e ciotolini bianchi) possono trovare applicazioni anche fuori dal territorio locale).